24 novembre 2019 - 11:16

Lucha Y Siesta, un album di figurine a sostegno della casa delle donne

Greta Thunberg e Lucia Ottobrini, Ilaria Cucchi e Emma Gonzales, donne che hanno segnato la storia recente, protagoniste di «All’attacco – storie da collezionare». A raffigurarle da Rita Petruccioli a Makkox, da Marta Baroni a Mauro Biani

di Giuseppe Cucinotta e Sabina D’Oro

Emma Gonzales di Giancarlo Montelli Emma Gonzales di Giancarlo Montelli
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Da Greta Thunberg alla partigiana Lucia Ottobrini, da Ilaria Cucchi alla giovanissima Emma Gonzales, in grado di sfidare le lobby statunitensi delle armi da fuoco. Donne che hanno segnato con la loro determinazione la storia recente e che sono le protagoniste di «All’attacco – storie da collezionare», un album di figurine realizzato a sostegno della casa delle donne Lucha Y Siesta da «Una volta per tutte», un collettivo di donne dell’Ottavo Municipio. A prestare la propria matita per raffigurare queste storie femminili di rabbia e di lotta sono stati alcuni fra i più importanti disegnatori italiani: da Rita Petruccioli a Makkox, da Marta Baroni a Mauro Biani, da Nicoz Balboa a Fabio Magnasciutti.

Le iniziative per salvare Lucha y Siesta

Nel corso degli anni Lucha Y Siesta ha ospitato oltre 1.200 donne vittime di violenza e la casa continua a svolgere sul territorio un’attività di prevenzione e sensibilizzazione. Attualmente nella struttura sono ospitate 14 donne. Atac ha inserito lo stabile, che rientra nella sua proprietà, nell’elenco degli immobili da vendere entro il 2021. La struttura è sotto continua minaccia di sgombero, il Campidoglio ha prima acconsentito alla vendita dello stabile per risanare i debiti di Atac, ma in due occasioni, l’ultima il 13 novembre, ha inviato ai liquidatori del Tribunale di Roma e ai rappresentanti legali di Atac una richiesta per ottenere la proroga del distacco delle utenze. Nel frattempo, è stato organizzato un comitato “Lucha alla città” che ha lo scopo di raccontare la realtà di Lucha Y Siesta che opera non solo sul territorio del Tuscolano ma che rappresenta un modello di accoglienza, sia concreta sia culturale. II comitato ha lanciato anche l’iniziativa di crowdfunding, una raccolta fondi per poter partecipare all’asta per l’acquisto dell’immobile di via Lucio Sestio. L’album di figurine è una delle molteplici iniziative a sostegno di questa campagna. «Per salvare questo luogo stiamo utilizzando tutti gli strumenti possibili, che sono assolutamente coerenti con quello che facciamo qui – spiega Rita Petruccioli, una delle più importanti disegnatrici ed illustratrici italiane -. Ci stanno arrivando tantissime proposte di solidarietà ed una di queste è l’album “All’attacco – storie da collezionare”. Le protagoniste sono donne di tutto il mondo che hanno segnato la storia recente e che hanno difeso valori importanti per tutti, proprio come quelli che difende Lucha».

«Sopperiamo a una richiesta che le istituzioni non riescono a coprire»

La prima indagine realizzata dall’Istat sui Centri Antiviolenza ha fatto emergere dati impressionanti. Le donne che si sono rivolte a queste strutture sono 43.467 (il 27% sono straniere) e di queste 29.227 hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza. Tra queste ultime il 63,7% ha almeno un figlio. Nel complesso, nel nostro paese a fronte di un fabbisogno di più di 6 mila strutture, ne sono presenti invece soltanto 281. «La violenza di genere ha una natura complessa, non si può semplificare, non si può affrontare come un fenomeno emergenziale o come hanno fatto i vari governi, in ottica di riduzione del danno – spiega Simona Ammerata di Lucha Y Siesta -. La nostra realtà lavora anche sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione, nel territorio, nelle scuole. Vogliamo che la casa sia attraversata tutti i giorni dal territorio, perché crediamo che la violenza contro le donne riguarda tutti e tutte».

Le Luchadores

Nelle ultime settimane Facebook ed Instagram sono stati invasi da una serie di ritratti di Luchadoras, donne coraggiose ispirate alle combattenti messicane, disegnate e immaginate da centinaia di illustratori, fumettisti e artisti nazionali e internazionali come Daniel Cuello, Zerocalcare e Frad tutti uniti per difendere Lucha Y Siesta. Dalle Luchadoras queer alle luchadoras mastectomizzate, dalle combattenti da sole a quelle in team, c’è chi ha immaginato anche di rendere tutti delle Luchadoras realizzando un filtro Instagram che appone al volto la maschera di questa nuova supereroina. «Lucha Y Siesta rifiuta una visione vittimistica della violenza, tutto quello che avviene all’interno dello spazio ha a che fare con l’essere attivi, il non arrendersi – spiega Rita Petruccioli, che ha lanciato il contest -. La luchadora è una combattente e, per questo, è la figura che rappresenta meglio questo luogo».

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